Il Profumo dei Limoni

Quando in primavera si toglievano le coperture di frasche che avevano protetto i limoni nella stagione invernale, il profumo dei fiori di limone inondava il paese di Erchie. Allora, tolte le frasche, la conca pianeggiante al centro del paese era un’unica distesa di verde intenso con le case bianche disposte ai bordi sui primi declivi della montagna.

I limoneti erano il cuore di Erchie: il terreno agricolo nella parte centrale del paese, dalla spiaggia fin sopra il Luvito era coltivato a limoni. C’era il limoneto di Don Ciccio, poi quello delle Signorine, un po’ di lato quello del Priore e, più indietro nella vallata, sotto la Mola, quello di Don Arturo. Poi c’erano i limoneti sopra la Turina, i più difficili da curare perché ci si arrivava solo a piedi arrampicandosi lungo un irto sentiero per una quindicina di minuti. Qui tutto doveva essere portato a spalla sia in salita, sia in discesa.

Venivano a Erchie a faticare la giornata nei limoni anche dai paesi vicini, da Cetara, da Maiori e anche da Fuenti. In autunno si potavano le piante togliendo il secco, si piegavano le bacchette nuove legandole alle pertiche e infine si stendevano le coperture di frasche di leccio per proteggere le piante dai rigori invernali. I limoni non facevano solo la ricchezza dei padroni dei limoneti ma erano anche un mezzo di sostentamento per decine di famiglie della costa. Quando in primavera inoltrata c’era la raccolta dei limoni, zì Peppe, sopra la Turina, tirava fuori dal polveroso stipetto appeso in cantina un consunto quadernetto nero e una matita spuntata.

I limoni raccolti venivano depositati delicatamente nell’angolo vicino alla peschiera e qui veniva fatta la pesatura in presenza del sensale e di zì Peppe. Con la grande stadera sulle spalle di due braccianti si pesavano le sporte piene di limoni. Zì Peppe segnava il peso sul quaderno nero e la sporta piena veniva caricata sulle spalle di una delle ‘femmine’, come sbrigativamente venivano chiamate, che facevano il trasporto a valle.

Queste donne erano in grado di portare a spalle una sporta di limoni pesante fino a sessanta chili e potevano fare su e giù dalla Torina per decine di volte al giorno!